Frazionamenti e accatastamenti

Avere un immobile di proprietà significa doversi occupare di un discreto numero di pratiche burocratiche e catastali in più rispetto a chi vive in affitto.
‍
Nel caso di modifiche all’immobile, ci sono pratiche che vanno obbligatoriamente effettuate per essere pienamente in regola e per evitare problemi futuri: si tratte dei frazionamenti e accatastamenti.

Cos’è un frazionamento?

Il frazionamento catastale è una procedura che può coinvolgere qualsiasi tipologia di immobile: dalle villette indipendenti ai condomini, fino agli spazi commerciali e produttivi.

Tuttavia, esiste anche il frazionamento per i semplici terreni. In ogni caso, lo scopo dell’operazione è di frazionare e dividere un singolo immobile o un singolo terreno in diverse unità.

Portare a termine una procedura di frazionamento non è né semplice né immediato. Tale operazione necessita prima di tutto di un’autorizzazione del Comune di competenza, il quale deve rilasciare una specifica concessione edilizia.

Il frazionamento di un immobile determina un aumento del carico urbanistico, in quanto un maggior numero di unità abitative corrisponde tipicamente ad un aumento potenziale dei nuclei familiari.

Per ottenere il frazionamento catastale di un immobile si rende dunque necessario presentare la planimetria fedele dell’edificio, accompagnata da tutti i relativi dati catastali e da un progetto che indichi le modifiche che porteranno alla realizzazione delle nuove unità abitative. Il presente progetto deve essere redatto da un tecnico professionista come un geometra, un architetto o un ingegnere che provvederà ad elaborarlo attraverso il software obbligatorio DOCFA.

Cos’è un accatastamento?

I consulenti di Europa 2000 si occupano anche del disbrigo pratiche che riguardano l’accatastamento che consiste nel censimento ai fini fiscali di un immobile nuovo o soggetto a recenti modifiche. Sulla base dell’accatastamento, sarà possibile richiedere il certificato di agibilità dell’edificio. Inoltre, l’accatastamento è indispensabile per il calcolo dell’Irpef, dell’Imu e delle altre imposte.

La pratica di accatastamento è suddivisa in due fasi:

• La prima fase consiste nell’introduzione del fabbricato nel foglio di mappa terreni, passando eventualmente la particella catastale dal catasto terreni al catasto urbano dei fabbricati;
• In seguito all’inserimento mappale, si passa alla redazione delle planimetrie catastali di ogni singola unità immobiliare, così da individuare con precisione l’esatta posizione planimetrica delle diverse unità immobiliari.Ogni singola unità immobiliare passa poi al classamento, ovvero all’assegnazione della tipologia delle varie aree (abitazione, garage, etc).

Quando è obbligatorio effettuare l’accatastamento di un immobile?

La procedura di accatastamento non va effettuata unicamente in caso di nuove costruzioni.
Anche immobili soggetti ad ampliamenti, all’aggiunta di nuove stanze, a cambiamenti della destinazione d’uso, a modifiche degli spazi interni, alla variazione dei dati toponomastici e alla fusione tra più appartamenti devono dunque essere aggiornati in sede catastale.

Inoltre, l’accatastamento va effettuato prima della conclusione dei lavori e non al momento dell’ultimazione, in quanto il documento va allegato alla comunicazione di fine lavori. Al tecnico che si occupa dell’accatastamento devono essere presentati il titolo di proprietà dell’immobile, i dati della pratica edilizia, l’estratto mappale, i dati catastali e i dati personali del dichiarante.

Se hai bisogno di pratiche catastali o edilizie, di frazionamenti e di accatastamenti, e vuoi essere certo di fare tutto in tempo e senza errori, i consulenti di Europa 2000 sono a tua disposizione per il disbrigo di tutte le pratiche.